Una lettera dal Carmelo “Mater Unitatis” di Montiglio Monf.to

 

 

CLAUSURA SCELTA E CLAUSURA COATTA

Carissimi amici, ora diventati i fratelli di clausura: Saluti e salute e a voi tutti!

Noi la clausura l’abbiamo scelta, o meglio Qualcuno l’ha scelta per noi, una scelta imprevedibile, logica solo per una risposta all’Amore, al Logos, alla Parola che ci ha affascinate e sedotte.

Era praticamente impossibile dire di no! Come si fa a resistere alla Forza dell’Amore? Anche se tutti i parenti e gli amici erano contrari, quando si ama, si corre dove abita l’Amato e così ci siamo ritrovate in clausura, e siamo felicissime perché l’Amore non delude e ogni giorno è un novità.

Il coronavirus purtroppo è stata una novità terribile e sentiamo con i fratelli del mondo intero il timore, il pericolo, il disagio, la solitudine, la fatica, la povertà che questa malattia porta con sé.

Come è crollata la statua vista dal profeta Daniele che era d’oro, d’argento e di bronzo con i piedi di argilla, così in pochissimo tempo è crollata la potenza, l’arroganza, l’orgoglio e la scienza della società globalizzata per un piccolissimo e invisibile nemico che si è insinuato nelle nostre vite e ha stravolto l’ordine e la potenza mondiale.

Così ci siamo ritrovati fragili e nudi come Adamo ed Eva, bisognosi dell’aiuto e del perdono di Dio.

Ma Lui non ci abbandona, anzi ci ha invitato a fare un deserto con Cristo, proprio nei giorni giusti: una liturgia quaresimale molto speciale!

Come organizzare allora questo tempo sacro? Occorre darsi una regola, una regola d’arte perché questo tempo da negativo diventi positivo, vantaggioso per noi e per tutti. Un programma di orari di preghiera, di lavoro, di cura di sé e degli altri.

Prese tutte le precauzioni necessarie per la salute del nostro corpo dobbiamo avere cura dell’ io nascosto nel nostro cuore: ha bisogno di essere rivitalizzato e nutrito, lavato e rinnovato dalla Parola di Dio, in breve: convertito!

Non per nulla lo Spirito ci ha condotto in questa situazione di deserto.

Facciamoci un segno di Croce che ci difende all’inizio e alla fine della nostra giornata.

Stiamo alla Presenza del Signore non solo quando seguiamo messa e rosario alla televisione o sui media, ma qualsiasi cosa facciamo.

Con Cristo, per Cristo e in Cristo rendiamo grazie al Padre nello Spirito, pregandolo per tutti.

Così la nostra giornata diventa una “Messa sul mondo”.

Ascoltiamo la Parola di Dio, leggiamo i Salmi, il Vangelo, preghiamo per tutte le vittime di questo virus, per i malati, per il papa, i sacerdoti, i responsabili del governo, i medici, il personale sanitario, i volontari, i claustrali coatti e i disoccupati.

Offriamo la sofferenza e la fatica del mondo sull’altare del cuore, nel calice e nella patena del nostro amore, e uniamoci a Gesù: alla sua Morte e alla sua Vittoria.

Il Risorto ci dice : “Non temete! Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

Nell’unità che il Signore ha chiesto per tutti!

Le vostre  sorelle carmelitane di Montiglio